Ho incontrato Adriana Natale, il consigliere delegato al turismo e alla cultura, per comprendere meglio le linee d’azione e gli interventi previsti all’interno del progetto di rigenerazione culturale e sociale del PNRR M1C3 – Intervento 2.1 - Attrattività dei Borghi, intitolato Mystica Harmonia.
Se ne parla da mesi, ma in fondo, di cosa si tratta davvero?
Dopo il nostro incontro, posso dire di avere finalmente le idee più chiare e spero di riuscire a trasmettere almeno una parte della passione con cui Adriana me ne ha parlato.
“Abbiamo organizzato due o tre incontri pubblici, perché è un progetto molto complesso, molto organico. Anche se all’apparenza gli interventi possono sembrare scollegati tra loro, in realtà sono uniti da un unico filo conduttore.
Quando abbiamo partecipato a questo bando, avevamo già lavorato a più progetti e presentato più bandi anche alla cosiddetta “linea A”, dove ci siamo classificati sesti. Un ottimo risultato, soprattutto se si considera che abbiamo scritto il progetto da soli, senza ricorrere a consulenti esterni. È stato un lavoro intenso, fatto con impegno e passione.
Per la “linea B”, invece, abbiamo deciso di coinvolgere un soggetto esterno. Avevamo bisogno di uno sguardo nuovo, professionale, capace di osservare il territorio da fuori. Spesso, chi vive in un luogo finisce per dare per scontati alcuni elementi che invece, agli occhi di chi arriva da fuori, possono avere un grande valore.
Ecco, il senso del coinvolgimento esterno era proprio questo: farci osservare da chi può vedere Deliceto con occhi nuovi e con competenze diverse, per aiutarci a capire come valorizzarlo al meglio. Da qui sono nate anche tante idee interessanti.”
Partiamo dal nome Mystica Harmonia… Quindi il misticismo è il filo conduttore?
“Esattamente. Il misticismo ritorna ovunque nel progetto. È il tema che collega tutto: dalle residenze artistiche alla valorizzazione del centro storico, dai percorsi nella natura alle installazioni sonore. Tutti gli interventi hanno un legame profondo con l’identità spirituale e sensoriale del territorio.
Spero davvero di riuscire a trasmettere questo senso di unità, di armonia tra gli elementi. Perché ogni azione, ogni progetto ha un suo significato, ma è nella connessione tra tutte queste parti che si comprende il valore più grande: un Deliceto che racconta se stesso, attraverso la voce delle persone, i suoni della natura e la memoria dei luoghi.”
Che cosa è stato già realizzato?
“Quasi tutti gli interventi sono già partiti e l’obiettivo è procedere in modo coerente, anche perché la Regione, su indicazione del Ministero, coordina e monitora l’avanzamento dei progetti in Puglia. Ogni sei mesi siamo tenuti a rendicontare i risultati ottenuti e a indicare quali interventi verranno completati nel breve periodo.
- Abbiamo finalmente avviato i lavori di recupero di tre immobili. Questo significa che abbiamo completato tutte le fasi necessarie: progettazione, passaggi con la Sovrintendenza, ottenimento delle autorizzazioni, bando di gara... insomma, dopo circa un anno e mezzo di lavoro siamo riusciti ad arrivare all’inizio concreto del recupero. Alcuni di questi immobili ci sono stati donati, altri li abbiamo acquistati a prezzi simbolici.
- Primo immobile – grotte e appartamento sovrastante:
Alla fine di via Calabria, c'è una grotta, o meglio due grotte comunicanti, sotto un piccolo immobile di circa 30 mq. L’intero complesso verrà recuperato e destinato ad attività come laboratori o residenze artistiche, anche a supporto delle associazioni locali, ma grazie a questi nuovi spazi avremo finalmente strutture comunali da mettere a disposizione. - Secondo immobile – casa d’epoca e museo contadino:
Un altro immobile è una casa rimasta intatta dagli anni '50-'60, con cucina originale a legna, un piccolo forno nel muro e una grotta sul retro usata in passato per gli animali. L’obiettivo è lasciarla così com’è, conservando l’aspetto autentico e trasformandola in un museo della civiltà contadina. Lì trasferiremo parte dell’arredo e degli oggetti che erano esposti al castello. - Terzo immobile – la torretta:
Più avanti, lungo il percorso che porta alla Madonna di Loreto, c’è una piccola torretta che abbiamo acquistato dopo una lunga trattativa. Era un immobile a cui tenevamo molto, anche per il suo valore storico. La Sovrintendenza ha riconosciuto l’importanza del sito e ha avviato la procedura per la tutela vincolata. Anche questa struttura sarà ristrutturata e messa a servizio della comunità.
Tutto questo nasce anche dalla necessità concreta di spazi pubblici: Deliceto soffre la mancanza di immobili comunali, e questo progetto rappresenta un’opportunità fondamentale per dare respiro alle associazioni e alla vita culturale del paese.”
Oltre agli interventi sugli immobili, ci sono altri progetti in corso?
- “Sì, in parallelo abbiamo attivato una collaborazione con il Politecnico di Bari. Sono già venuti a Deliceto per effettuare rilievi con attrezzature particolari: non solo foto tradizionali, ma una scansione dettagliata delle pareti e delle facciate di tutti gli edifici interessati.
Hanno anche coinvolto due studentesse tesiste che hanno elaborato uno studio sul centro storico di Deliceto. L’obiettivo di questo lavoro è proprio quello di proporre un’ipotesi di recupero e valorizzazione del centro storico, e devo dire che siamo quasi alla fase conclusiva del progetto.
Quindi, insieme al recupero degli immobili, questo è il secondo intervento importante che abbiamo già avviato.
- Un altro intervento riguarda lo studio e la valorizzazione degli Ipogei. Abbiamo chiesto anche al Politecnico, per quanto sia complicato, se fosse possibile realizzare uno studio specifico su queste strutture. La maggior parte degli ipogei è di proprietà privata, ma praticamente tutte le case del centro storico, dal castello fin quasi giù, hanno una grotta sotto. Sarebbe un patrimonio da conoscere e valorizzare.”
Anche le residenze artistiche sono partite, giusto?
- “Sì, anche le residenze artistiche sono iniziate. In realtà, tutto è cominciato con un avviso pubblico che abbiamo pubblicato l’anno scorso. Abbiamo ricevuto una risposta molto positiva: sono arrivate 30 domande, con 30 idee e progetti diversi. La selezione è stata fatta da una commissione composta da tecnici, progettisti e la segretaria comunale, che hanno valutato le proposte più innovative e interessanti.
Tra queste, la prima residenza artistica ad essere partita è stata quella di Juan Sandoval, un artista che lavora con la ceramica, la creta e l’argilla. Non so se lo conosci: è venuto qui e ha voluto lavorare con le argille del posto. In particolare, ha scelto di utilizzare l’argilla rossa locale, un processo affascinante, tutto con materiali locali. Le ha raccolte, portate nel suo laboratorio, e lavorate: ha detto che sono ottime.
Il suo progetto si sviluppa in più fasi: è stato qui già un paio di volte, poi ancora a maggio e a giugno. Lì, se vuoi, puoi anche imparare a lavorare l’argilla.
C'è un intento formativo oltre che artistico, quindi.
“Esatto. L’obiettivo finale è quello di rendere questa esperienza anche un’attività stabile di produzione artigianale. Se ci sarà interesse da parte della comunità, potremmo ampliare il progetto. Magari installare un forno più grande in una sede fissa e iniziare a insegnare ai ragazzi come si lavora l’argilla. È un’attività che può diventare anche un lavoro.”
E può avere anche una funzione sociale, terapeutica.
“Sì, esattamente. L’arte terapia è una dimensione che ci interessa molto. Alcune attività sono già state condivise con il centro sociale del territorio. Lavorare l’argilla ha effetti benefici: è terapeutico, aiuta a concentrarsi, a liberare la creatività, e offre anche un senso di connessione con il territorio.
C’è anche un momento conclusivo previsto: alla fine del percorso, probabilmente a giugno, ci sarà una cottura collettiva di tutti gli oggetti realizzati. Vorremmo farlo in un evento pubblico, probabilmente sul piazzale, in modo che tutta la comunità possa partecipare e vedere il risultato di questo percorso.
- Un altro progetto molto particolare è quello delle costellazioni. Se avrai modo di andarci, vedrai che hanno realizzato una mappa di Deliceto su cui è possibile sovrapporre un foglio trasparente: ognuno può disegnare la propria “costellazione personale”, partendo da casa propria e collegando i luoghi più significativi della propria vita, come casa della nonna, la chiesa dove si è cresciuti, un luogo caro d’infanzia.
Queste “costellazioni” saranno rappresentate attraverso coppi (tegole) che, visti dall’alto, formeranno un disegno unico per ogni partecipante. È un’idea poetica ma potente, che unisce il vissuto individuale con il paesaggio e l’identità del paese.
Il tutto è perfettamente in linea con lo spirito del progetto Mystica Harmonia, che incarna l’armonia tra spiritualità, territorio, natura, fede, musica e tradizione. Gli artisti coinvolti hanno colto il senso di misticismo che permea questi luoghi, facendone il fulcro delle loro opere. C'è un forte legame tra il progetto e l'identità del territorio, dalla Consolazione agli altri siti scelti. L’idea di connettere elementi naturali e culturali per proporre un nuovo modello di turismo è, a mio avviso, davvero innovativa e all’avanguardia. Personalmente, mi sono innamorata del progetto: ogni intervento ha un’identità forte e irripetibile.
Se ogni parte venisse valorizzata pienamente e se fosse sostenuta anche con entusiasmo dai cittadini, avrebbe un potenziale enorme. Anche solo l’idea della costellazione è un elemento innovativo. Non capita spesso di andare in un paese e trovare un progetto che ti permette di costruire visivamente la tua mappa affettiva, i tuoi luoghi del cuore.”
È vero, ma forse va anche spiegato bene.
“Sì, assolutamente, va spiegato. È un progetto che ha bisogno di essere raccontato, altrimenti rischia di passare inosservato. Ma una volta che lo capisci, ti coinvolge completamente.”
Quali sono le altre residenze artistiche in corso?
- “E’ in corso una seconda residenza artistica che ha un taglio più audiovisivo. In questo caso, gli artisti realizzano dei video che non sono semplici storytelling, ma veri e propri racconti visivi della vita quotidiana e della memoria di Deliceto. L’obiettivo è documentare eventi, storie, luoghi significativi, con un’attenzione particolare agli ipogei, ovvero quelle grotte scavate nella roccia, presenti in molte abitazioni del centro storico.
Abbiamo chiesto agli artisti di intervistare i cittadini disponibili ad aprire le loro case, a mostrare i loro ipogei e raccontarne l’uso originario: come venivano sfruttati, cosa rappresentavano nella vita quotidiana, e come sono stati trasformati oggi. Alcuni da semplici cantine sono diventati spazi di aggregazione, piccoli ambienti recuperati con creatività. L’idea è anche quella di riflettere su come questi spazi potrebbero essere valorizzati in chiave contemporanea.
- Un altro percorso in parallelo è lo storytelling di comunità, curato da Luciano Toriello. Si tratta della creazione di una mappa sonora e visiva del paese, attraverso circa 50 brevi video. Luciano sta intervistando persone del luogo, raccogliendo le loro storie, memorie, aneddoti. Luciano ha anche lanciato una call nazionale, aperta a videomaker, professionisti e appassionati. Tenutasi dal 4 al 7 maggio ospitando gruppi di artisti che hanno girato per le strade di Deliceto, raccogliendo testimonianze, immagini, frammenti di vita.”
E tutto questo materiale dove sarà conservato?
“Tutto ciò che verrà raccolto - interviste, video, filmati storici, materiali d’archivio - sarà conservato e reso accessibile alla comunità. Alcuni materiali saranno disponibili nella biblioteca comunale o al castello, altri saranno integrati nei percorsi turistici tramite totem interattivi.
L’idea è che un visitatore, mentre esplora il paese, possa fermarsi, premere un tasto e ascoltare un racconto legato al luogo in cui si trova. Per esempio, alla Consolazione o lungo i percorsi storici, ci saranno postazioni dove sarà possibile vedere i video e ascoltare la voce della comunità.
Questo progetto diventerà una vera memoria collettiva digitale, da vivere nel presente ma da tramandare alle generazioni future.
- Luciano sta curando anche la realizzazione delle strutture sonore, un altro tassello importante del progetto, che chiuderemo entro giugno. In parallelo, abbiamo appena concluso un altro intervento che riguarda due percorsi naturalistici.
Uno è Valle in Vincolis, che avevamo già completato circa due anni fa. L’altro, più recente, è il percorso Serra e Piloni. È appena fuori dal paese e lo abbiamo sistemato da poco. Sta piacendo molto, anche perché è accessibile a tutti: non è dentro un bosco fitto, quindi non richiede attrezzature o particolari abilità. Un percorso che attraversa vigne, colline e vecchie strade, alcune delle quali erano abbandonate da anni.
Abbiamo anche riaperto un vecchio sentiero che collega lu Puzzid con quella zona, così si può fare un itinerario ad anello: si costeggia l’acquedotto, si passa vicino all’ex mulino e si arriva fino all’area dei Piloni, dove ci sono i condotti d’acqua che portano alla fontana Maria Malia.”
E lì avete installato anche delle strutture?
“Sì, abbiamo allestito una piccola area con altalene, per renderla anche un punto di sosta e gioco. Ed è proprio in questa zona che abbiamo deciso di installare le strutture sonore.”
Che tipo di installazioni sono?
“Sono strumenti e oggetti che permettono di interagire con l’ambiente attraverso il suono. Per esempio, ci sarà un grande orecchio che permette di ascoltare i suoni della natura, un altro dispositivo per registrare e trasmettere la voce, uno xilofono naturale per i bambini, un tronco vuoto che si può percuotere per produrre suoni. Alcuni elementi saranno mossi dal vento, creando musicalità spontanee che si fondono con i suoni del bosco.”
Il progetto quindi si focalizza gran parte sul patrimonio immateriale di Deliceto
“Esatto, il nostro progetto si concentra principalmente sul patrimonio immateriale di Deliceto. La maggior parte delle attività previste, infatti, sono legate all’immateriale, cosa che nei progetti è spesso difficile sia da realizzare che da comunicare. Dei finanziamenti ricevuti, ad esempio, solo 300.000 euro sono destinati al recupero delle casette; tutto il resto è dedicato ad attività di valorizzazione immateriale.
L'obiettivo vero di questo progetto è proprio quello: investire in iniziative che possano far conoscere il nostro paese, valorizzarlo e promuoverlo anche attraverso esperienze nuove, come ad esempio un sentiero con strutture sonore. In questo modo, anche restando nel centro abitato, si può vivere un'esperienza immersiva, senza bisogno di addentrarsi nei boschi.
Ci sono tanti tentativi di valorizzazione che, messi insieme, potrebbero davvero fare la differenza. Ma la cosa che mi dispiace di più è che non siamo ancora riusciti a trasmettere appieno il senso di tutto questo, anche perché forse sono uno dei pochi che conoscono a fondo il progetto.”
Qual è il ruolo dei giovani in questo progetto?
- “Sempre nell’ambito del progetto “Mistyca Harmonia” si è tenuto il corso formativo da "Esperto nel turismo esperienziale e nella valorizzazione delle identità territoriali locali”. Ho sempre creduto che il cuore di questo progetto debbano essere i ragazzi che hanno partecipato al corso. Se trovano la giusta motivazione, potrebbero persino costruirsi un futuro lavorativo.
- Un’altra componente importante del progetto è il Laboratorio di Comunità, che è stato affidato ai progettisti. Sono stati loro a organizzare incontri con associazioni e cittadini, per cercare di coinvolgerli e farli entrare nello spirito dell’iniziativa. Devo dire che è stato (ed è) un lavoro difficile, ma necessario.
- Stiamo inoltre lavorando alla creazione di un sistema Open Data per il Comune di Deliceto. Anche se non è ancora operativo, abbiamo già avviato i contatti necessari. L’idea è di raccogliere e digitalizzare tutti i dati del comune: immobili, terreni, fontane (ne abbiamo circa 30), e metterli su una piattaforma accessibile a tutti nel mondo. Questo permetterebbe, ad esempio, a chiunque cerchi "fontane antiche" di trovare anche quelle di Deliceto, contribuendo così alla valorizzazione del nostro patrimonio.
- Un altro tassello importante del progetto è l’Hackathon, realizzato in collaborazione con Fabio Viola. È già partito e si concluderà a giugno, con la premiazione prevista per il giorno 22. Verranno valutati tutti i progetti presentati. Si tratta di un contest creativo, una raccolta di idee innovative. Ad esempio mi ha fatto piacere che la Presidente dei Borghi Autentici abbia risposto con entusiasmo dopo che le ho inviato i materiali sul nostro hackathon. Addirittura il Ministero del Turismo lo ha pubblicato sulla sua rete. È importante dare visibilità a queste iniziative.
- Altro aspetto chiave del progetto è il co-design dell’esperienza e l’incubazione di imprese. È una parte che avete già cominciato a toccare anche voi: si tratta di prendere le idee (anche quelle nate dall’Hackathon) e trasformarle in veri progetti d’impresa. Non importa chi vince: alla fine avremo 5, 10, anche solo 4 idee valide che potranno essere sviluppate.
- Abbiamo anche previsto un percorso di accompagnamento con Lorenzo Trigiani, che aiuta chi vuole avviare un’attività a scrivere un progetto concreto. Non è un consulente che ti scrive tutto lui: ti aiuta a ragionare, a capire se la tua idea è fattibile, a costruire un business plan. Passare da un’idea alla sua realizzazione economica è il vero passaggio cruciale, e con questo supporto diventa accessibile a tutti, soprattutto ai giovani.
- Alla fine del progetto realizzeremo anche una “Carta dei Servizi Integrati”, che sarà collegata al sistema di promozione turistica locale (la DMO Deliceto). Attraverso l’app già in fase di sviluppo, i visitatori potranno prenotare esperienze, vedere offerte, e scegliere dove mangiare o dormire in base alle promozioni.
Ad esempio: un ristorante potrà offrire una visita guidata gratuita se prenoti un pasto; oppure un B&B potrà offrire uno sconto o un servizio aggiuntivo. È un modo per mettere in rete le attività locali e offrire vantaggi sia ai visitatori sia agli operatori.
- Un’altra componente molto suggestiva del progetto riguarda le infrastrutture ecologiche nel bosco. Avremo due case trasparenti, già ordinate, che verranno installate in un punto panoramico vicino a Valle in Vincolis, collegato a un altro dei nostri sentieri. Sono strutture pensate per offrire un’esperienza unica: sarà possibile dormire immersi nella natura, sotto il cielo stellato, grazie alle pareti trasparenti che permettono una visione completa dell’ambiente circostante.
Oltre alle due casette, ci sarà anche una struttura di servizio, con i bagni e gli impianti necessari, come l’allaccio dell’acqua, per rendere l’esperienza confortevole ma sempre in armonia con l’ambiente.
Le casette sono progettate da Paolo Scoglio, un architetto molto noto nel campo dell’architettura naturalistica. Ha ricevuto premi internazionali per le sue realizzazioni sostenibili. Abbiamo scelto proprio i suoi moduli per il loro design integrato nel paesaggio, ideale per valorizzare la bellezza del nostro bosco senza stravolgerlo.
In quella zona è più facile arrivarci anche in auto, quindi sarà un punto di accesso privilegiato per chi vuole vivere un’esperienza immersiva ma accessibile.
- Un’altra iniziativa importante che fa parte del progetto è il Festival Mystica Harmonia, all’interno del Nuovo Bauhaus Europeo ovvero un movimento culturale contemporaneo promosso anche a livello europeo e regionale, che unisce arte, architettura, musica, letteratura, design e sostenibilità. Il nostro festival segue proprio questa visione: un approccio trasversale alle arti, che mette in dialogo diverse forme espressive in chiave moderna.
Abbiamo già avuto un primo assaggio durante il periodo natalizio, con un concerto gospel e soprattutto con Matt Gesualdi, che ha presentato uno studio musicale originale dedicato alle musiche di Sant’Alfonso – un lavoro pensato specificamente per Deliceto.
I prossimi appuntamenti del Festival, affidati al direttore artistico Gianni Di Carlo:
- 4, 5 e 6 luglio: saranno le giornate dedicate alla letteratura, teatro e cultura. Arriveranno ospiti di rilievo nazionale. Personalmente, è l'appuntamento che attendo con più entusiasmo, perché mette al centro la parola, la riflessione, la formazione.
- 12, 13, 14 e 15 agosto: queste giornate saranno dedicate alla musica. Parteciperanno musicisti di alto livello, anche di fama nazionale. Ci saranno workshop e masterclass aperti al pubblico, che offriranno un’opportunità concreta di crescita e confronto per i giovani del territorio.
Il festival non è solo un insieme di eventi, ma un modo per promuovere una visione culturale più ampia e inclusiva.
Siamo giunti alla conclusione..
“Si, tutto quello che vi ho raccontato, dalle case nel bosco al festival, dall’Hackathon alla carta dei servizi, fino alla creazione della DMO, è parte di una visione più ampia: fare di Deliceto una destinazione culturale, ecologica e creativa. Ecco cosa stiamo facendo, ed ecco dove possiamo arrivare!
Abbiamo coinvolto figure di grande rilievo, come Fabio Viola, uno dei maggiori esperti mondiali di gamification, e Paolo Scoglio, premiato a livello internazionale per le sue architetture sostenibili. Non è una cosa da poco. È una scelta precisa, che porta valore, visione e opportunità. È un investimento che oggi magari si fa fatica a vedere, ma che domani può fare la differenza.
A noi interessa che da questo progetto nasca qualcosa di concreto. Se una ragazza riesce ad avviare un’attività, se un ragazzo trova un’idea da sviluppare, allora sì, avremo raggiunto il nostro scopo.
Il futuro di Deliceto non si costruisce in un anno, e forse nemmeno in tre. Ma si può iniziare a seminare oggi, con intelligenza e coraggio, qualcosa che domani potrà davvero fiorire. Questo progetto, per me, è esattamente questo: un seme piantato con amore, competenza e speranza.”
Ringrazio vivamente il consigliere delegato al turismo e alla cultura Adriana Natale per il suo tempo e la sua disponibilità. Le auguriamo un buon lavoro!




