©

Elce Magazine

CAMBIAMENTI DI STAGIONE E PSICOLOGIA UMANA

2025-05-23 11:22

Dr. Giacomo Lipsi

Salute e Benessere,

CAMBIAMENTI DI STAGIONE E PSICOLOGIA UMANA

Ciclotimia umorale, oscillazioni emotive tra fototerapia e socialità  CAMBIAMENTI DI STAGIONE E PSICOLOGIA UMANA  Sui manuali di psicologia e psichiat

Ciclotimia umorale, oscillazioni emotive tra fototerapia e socialità 

CAMBIAMENTI DI STAGIONE E PSICOLOGIA UMANA 

di Giacomo Lipsi

 

 

Sui manuali di psicologia e psichiatria si parla oggigiorno di “Disturbo Affettivo Stagionale” come una variante del  disturbo depressivo maggiore che si verifica periodicamente in uno specifico momento e scompare totalmente nel resto dell'anno, suggerendo correlazioni significative con l'ambiente ed il clima. Fu descritto per la prima volta nel 1984 da Norman E. Rosenthal e co. del "National Institute of Mental Health" come una alterazione psicofisica che porta a vari cambiamenti dell'umore, con incidenza soprattutto ad ogni inizio autunno e in percentuale minore, all'inizio della primavera, ad andamento ciclico e sistematico.  Un sottoinsieme di disturbi dell'umore i cui sintomi più comuni sono: sonnolenza diurna, eccessivo bisogno di dormirespossatezza ed asteniaeccessivo appetito, irritabilità. Tale sintomatologia tende alla remissione in altri periodi dell’anno.

 

Le categorie più a rischio sono primariamente le donne rispetto agli uomini e gli anziani rispetto ai giovani, non che  soggetti che già soffrono di alterazioni – neurologiche o psicologiche – del tono dell'umore e del ciclo sonno-veglia.

 

Quindi, il cambio di stagione rappresenta un momento critico soprattutto per chi già soffre di sintomi depressivi e ansiosi o correlati, poiché i vari cambiamenti a cui è sottoposto l'organismo acutizzano i disturbi preesistenti, fungendo da "Stressors" o amplificatori di altri agenti stressanti. Non di meno, le persone che hanno uno stile di vita particolarmente trascurato, disordinato, stressante e irregolare potrebbero risentirne maggiormente.

 

Si ritiene che le variazioni stagionali dell'umore siano legate all'esposizione solare. Di fatti, a favore di questa tesi sta l'efficacia della terapia a luce intensa, che simulerebbe i raggi solari.  Non a caso il Disturbo Affettivo Stagionale è maggiormente presente alle latitudini della regione artica, come la Finlandia settentrionale (64 ° 00 'N), dove si raggiungono tassi di incidenza fino del 9,5 %. La copertura nuvolosa può contribuire ad enfatizzare gli effetti negativi del disturbo. 

 

Dal punto di vista fisiologico, questi cambiamenti influiscono sulla biochimica cerebrale e sull’attivazione psicofisiologica. L’aumento delle ore di luce porta a una maggiore produzione di cortisolo, detto anche ormone dello stress. Oltre al cortisolo, l’organismo secerne anche melatonina e serotonina, l’ormone del “buon umore”, determinando brusche variazioni biochimiche ed è proprio questo che porterebbe all’alterazione di questo equilibrio ormonale, spiegando l’influenza del cambiamento stagionale sullo stato psicologico. Inoltre, la vitamina D viene sintetizzata dalla pelle proprio in seguito all’esposizione ai raggi solari, esposizione che con l’arrivo dei mesi autunnali cala drasticamente.

 

La fototerapia può rappresentare una opportunità in quanto influisce principalmente  sulla secrezione di melatonina, sfruttando una "light-box" che con l’emissione di lumen e  utilizzando un "full spectrum" a luce bianca, blu o e verde ad una adeguata lunghezza d’onda e  per sessioni di 30-60 minuti.  I pazienti che usano la fototerapia tendono a migliorare già dalla prima settimana, ma i risultati diventano importanti solo dopo diverse settimane. 

 

Tuttavia, la fototerapia può anche consistere nell'esposizione naturale alla luce del sole, trascorrendo più tempo all'esterno. L'esercizio fisico ha dimostrato essere una forma efficace di terapia anti-depressiva ed in particolare, numerosi studi ha rilevato una marcata efficacia di attività motoria e fototerapia nel trattamento dei sintomi depressivi, rimandando solo ai casi più gravi la terapia farmacologica. 

 

Oscillazioni emotive, sbalzi d’umore inevitabilmente possono influenzare il nostro approccio alla quotidianità e di conseguenza, possono riflettersi in ambito relazionale, evidenziandosi spesso con sentimenti di inadeguatezza, apatia, perdita di interesse. Molte le strategie da considerare: dalla psicoterapia alla mindfulness, ad un supporto sociale, amicale e familiare, che riduca l’isolamento sociale e faciliti la comunicazione dei propri stati emotivi. Promuovere una relazione equilibrata favorendo una gestione autentica delle proprie emozioni,  è essenziale per il raggiungimento di un tono dell’umore adeguato  e di uno stile di vita sano.