Il profumo della primavera si fonde con l'attesa febbrile per il rinnovamento amministrativo a Castelluccio dei Sauri. Mentre la data delle elezioni si avvicina, tre voci si ergono, portando con sé promesse, progetti e la speranza di guidare la comunità in una nuova avventura amministrativa. Chi raccoglierà il testimone per plasmare il domani del nostro amato paese?
A contendersi la fascia tricolore, tre figure con storie politiche intense e, in alcuni casi, sorprendentemente intrecciate, Antonio Del Priore, Mattia Azzone e Pasquale di Flumeri. Abbiamo incontrato i tre candidati per scrutare nel cuore delle loro proposte, per capire la loro visione per Castelluccio dei Sauri e per svelare le priorità che guideranno la loro azione politica.
Antonio del Priore: L'UOMO DEI TRE MANDATI... E NON SOLO
Un nome ben noto ai castelluccesi, Antonio del Priore si ripresenta dopo un'assenza di tre anni dalla scena amministrativa. La sua candidatura porta con sé il peso di una lunga esperienza: ben tre mandati completi da sindaco, a cui si aggiunge una precedente elezione interrotta dopo soli sei mesi. La sua impronta ha segnato profondamente la storia recente del paese, e ora del Priore punta a riconquistare la fiducia dei cittadini, forte di un passato amministrativo significativo. Riuscirà la sua esperienza a riconquistare la fiducia dei castelluccesi dimostrando che la sua leadership non conosce tramonto?
Mattia Azzone: L’EREDE MANCATO IN CERCA DI RIVINCITA
Volto noto dell'ultima amministrazione guidata proprio da Antonio del Priore, Mattia Azzone ha ricoperto la carica di vicesindaco. Non è la sua prima corsa alla fascia tricolore: tre anni fa, il sogno di diventare sindaco svanì per un soffio di voti. Oggi, Azzone ci riprova, forte dell'esperienza maturata al fianco di Del Priore per quasi diciassette anni. Un sodalizio politico di lunga data che ora si trasforma in una sfida diretta. Riuscirà Mattia Azzone a conquistare finalmente la guida del paese?"
Pasquale Di Flumeri: L'INSIDER CHE HA OSATO DIRE NO!
La sua storia politica recente è altrettanto singolare. Eletto nell'ultima amministrazione, Pasquale di Flumeri ha inizialmente ricoperto il ruolo di vicesindaco. Un incarico che ha poi perso, trasformandolo in un inaspettato oppositore all'interno della stessa maggioranza. Questa dinamica complessa lo porta ora a presentarsi come una voce alternativa, portando con sé l'esperienza di chi ha vissuto le dinamiche interne dell'ultima giunta, sia da protagonista che da contestatore. Riuscirà Pasquale Di Flumeri a convincere gli elettori che la sua 'voce alternativa' sia la scelta più valida rispetto alle altre candidature?
Tre uomini, tre sfide, un solo scranno di comando. Chi saprà interpretare al meglio i desideri di Castelluccio dei Sauri? Abbiamo posto ai tre candidati alcune domande chiave per capire le loro priorità e la loro visione per il futuro di Castelluccio dei Sauri.
Preparatevi a un viaggio nel cuore delle loro idee:
1- Qual è la prima cosa che farà da Sindaco?
Del Priore: “La mia priorità assoluta, sin dai primi giorni del mio mandato, sarà quella di intraprendere un'azione incisiva su due fronti cruciali per il benessere della nostra comunità: il miglioramento della macchina amministrativa e il rilancio del decoro urbano. Per quanto riguarda la macchina amministrativa, la mia visione è quella di un'istituzione efficiente, trasparente e al servizio del cittadino. L'efficienza e la funzionalità degli uffici comunali possono avere un impatto diretto sulla vita dei cittadini. Un’amministrazione efficiente significa processi più rapidi per ottenere documenti, permessi, o accedere a servizi. Questo può tradursi in meno burocrazia e maggiore soddisfazione da parte dei cittadini e delle imprese. Parallelamente, l'impegno a "migliorare il decoro urbano" risponde a un'esigenza molto sentita nelle comunità. Il decoro urbano non è solo una questione estetica, ma ha implicazioni più ampie sulla qualità della vita perché un ambiente curato e pulito contribuisce significativamente alla qualità della vita dei residenti, rendendo gli spazi pubblici più vivibili e piacevoli. Il decoro urbano è un biglietto da visita per il nostro paese, perché può influenzare l'attrattività turistica e la percezione che ne hanno i visitatori e potenziali investitori e inoltre può favorire un vero senso di appartenenza: Un ambiente curato può rafforzare l'orgoglio dei cittadini nei confronti della propria comunità”.
Azzone:” La prima azione concreta che metterò in campo sarà il potenziamento e la riorganizzazione della macchina amministrativa comunale. Un Comune efficiente, trasparente e capace di rispondere in tempi rapidi alle esigenze dei cittadini è la base per ogni progetto di rilancio. Parallelamente, avvierò un piano immediato per il ripristino del decoro urbano, a partire dalla pulizia delle strade, dalla sistemazione del verde pubblico e dalla cura degli spazi comuni. Credo che un paese ordinato e curato restituisca ai cittadini fiducia e senso di appartenenza”.
Di Flumeri: “Avvio di un protocollo d’intesa con la Prefettura in materia di appalti, potenziamento delle strutture comunali e maggiore attenzione agli insediamenti non rispettosi dell’ambiente e della salute dei nostri cittadini”.
2-Un aggettivo per descrivere la sua idea di politica?
Del Priore:” La visione politica per il mio paese si fonda su un principio guida molto semplice: la concretezza. Credo che i cittadini siano stanchi di promesse vaghe e di progetti irrealizzabili che rimangono solo sulla carta. La mia idea di politica, quindi, è profondamente pragmatica, radicata nella realtà delle nostre esigenze e orientata a fornire risposte tangibili ai problemi che affrontiamo quotidianamente. Quando parlo di una politica concreta, intendo dire che ogni proposta, ogni progetto che porteremo avanti, sarà il risultato di un'attenta analisi di fattibilità. Non ci lanceremo in avventure ideologiche o in sogni irrealizzabili. Studieremo attentamente le risorse disponibili, le competenze necessarie e i tempi di realizzazione, per assicurarci che ciò che promettiamo possa effettivamente essere portato a termine. Questo significa anche essere trasparenti sui limiti e sulle sfide, senza illudere i cittadini con soluzioni facili a problemi complessi. Questa politica fattibile si estende a tutti i settori della nostra comunità. Non prometto rivoluzioni, ma mi impegno a portare avanti un lavoro costante e meticoloso, basato sulla fattibilità e orientato al benessere reale della nostra comunità”.
Azzone: “Più che definirmi un politico, mi considero un amministratore, e come tale ritengo che la politica debba essere innanzitutto servizio. Se proprio dovessi scegliere un aggettivo, direi “partecipata”;: una politica che nasce dall’ascolto, che si nutre del confronto quotidiano con i cittadini e che trova nella condivisione delle scelte la sua forza più grande. Lontano dai personalismi e vicino alle persone, con umiltà e spirito di dedizione”.
Di Flumeri: “La mia idea di politica più che descriverla con un aggettivo, la riassumo in “essere al servizio della comunità”.
3-Se dovessi descriverti con 3 parole, quali sceglieresti?
Del Priore: “Se dovessi descrivermi con tre parole che guidano il mio modo di amministrare questo nostro paese, sceglierei senza dubbio equilibrato, pronto all'ascolto e tenace. Essere equilibrato per me significa prendere decisioni che tengano conto delle diverse anime della nostra comunità. In un paese come il nostro, dove spesso ci conosciamo tutti, è fondamentale saper valutare le situazioni con obiettività, cercando di non favorire una parte a discapito di un'altra. Essere pronto all'ascolto è, a mio parere, il cuore pulsante di un buon amministratore locale. In un paese, il contatto diretto con i cittadini è costante e prezioso. Essere pronto all'ascolto significa essere presente, disponibile a parlare con chiunque abbia un problema o un'idea da condividere e dare peso alle opinioni di tutti. Solo ascoltando attentamente le voci dei nostri concittadini possiamo davvero capire le loro esigenze e lavorare per migliorare la qualità della vita nel nostro paese. Ogni suggerimento, ogni critica costruttiva è un'opportunità per crescere e per rendere la nostra comunità un posto ancora migliore dove vivere. Infine, la tenacia è fondamentale per portare avanti i progetti e superare le sfide che inevitabilmente si presentano, anche nella realtà più piccola di un paese. Spesso le risorse sono limitate e le difficoltà burocratiche possono sembrare insormontabili. Ma la mia tenacia sta nella determinazione a non arrendermi di fronte agli ostacoli, a cercare sempre soluzioni creative e a lavorare con costanza per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati per il bene del nostro paese”.
Azzone: “Mi descriverei come una persona disponibile, presente e motivata. Disponibile all’ascolto perché credo che ogni cittadino abbia qualcosa di importante da dire. Presente sul territorio, In mezzo alla gente: preferisco esserci, vedere, capire con i miei occhi. E motivato, nel senso più profondo del termine: tutto il mio impegno è guidato dall’interesse esclusivo per la cosa pubblica e dal desiderio di contribuire al benessere della nostra comunità, con una visione chiara, concreta e realizzabile”.
Di Flumeri: “Determinato con un profondo senso di giustizia, attento alle necessità dei più deboli e ambientalista convinto”.
4-Il suo modello di Sindaco del passato e perché?
Del Priore: “Il mio modello di sindaco del passato è senza dubbio Antonio De Caro il quale è stato un sindaco che ha saputo coniugare visione strategica e concretezza operativa, è stato un sindaco tenace e determinato. Ha dovuto affrontare sfide difficili, ma non si è mai arreso di fronte agli ostacoli, ha sempre lavorato con passione e dedizione per il bene di Bari, dimostrando una straordinaria capacità di leadership. In un momento storico in cui la politica rischia di allontanarsi dai cittadini, la figura di Antonio De Caro ci ricorda l'importanza di un'amministrazione vicina alle persone, capace di ascoltare, di dialogare e di agire con concretezza”.
Azzone: “Non ho un modello unico a cui faccio riferimento, ma ammiro e rispetto chi ha amministrato con spirito di servizio, onestà e senso del dovere. Mi ispiro a quei sindaci che hanno saputo lasciare un segno positivo, anche silenzioso, ma concreto, migliorando realmente la vita delle persone. Preferisco prendere esempio da chi ha saputo ascoltare, decidere e, soprattutto, restare coerente ai propri valori, anche nei momenti difficili”.
Di Flumeri: “Non ho un modello di Sindaco del passato, ma nel mio cuore conservo l’idea di un Sindaco che cammina tra la sua gente che ascolta e che sia in grado di dare risposte concrete e veritiere”.
5-Se fosse un giovane disoccupato, cosa chiederebbe al Comune?
Del Priore: “Se fossi un giovane disoccupato del nostro paese, la mia priorità nel rivolgermi al Comune sarebbe la richiesta di concrete opportunità di formazione e orientamento professionale che tengano conto delle specificità del nostro territorio e delle sfide che noi giovani affrontiamo qui. In primo luogo, chiederei al Comune di attivarsi per offrire corsi di formazione professionale che siano realmente utili per trovare lavoro nel nostro contesto. Penso a corsi che valorizzino le nostre tradizioni e le nostre risorse, come ad esempio formazione nel settore dell'agricoltura di qualità, dell'artigianato locale (magari rivisitato in chiave moderna), dell'ospitalità legata al turismo rurale, o anche competenze digitali di base che sono ormai essenziali in qualsiasi professione, anche per chi volesse avviare una piccola attività in proprio qui. Questi corsi dovrebbero essere gratuiti o a costi accessibili e, se possibile, prevedere dei periodi di apprendistato o tirocinio presso le piccole aziende e le attività del nostro paese e dei dintorni, per creare un legame concreto con il mondo del lavoro locale. In secondo luogo, riterrei fondamentale un servizio di orientamento professionale che conosca a fondo la realtà del nostro paese. Spesso noi giovani ci sentiamo un po' isolati e lontani dalle grandi opportunità. Un servizio comunale di orientamento dovrebbe offrire: Informazioni sulle reali opportunità di lavoro presenti nel nostro paese e nei comuni limitrofi, magari anche attraverso la creazione di una bacheca o di un punto di contatto tra chi cerca e chi offre lavoro a livello locale. Supporto pratico nella stesura di curriculum vitae semplici ma efficaci e nella preparazione a colloqui di lavoro, tenendo conto delle dinamiche spesso informali del nostro tessuto economico. Consulenza personalizzata per aiutarci a capire quali sono le nostre attitudini e come possiamo valorizzare le nostre competenze nel contesto locale, magari anche supportando idee di micro-impresa o di lavoro autonomo legate alle specificità del nostro paese. Organizzazione di incontri con professionisti e imprenditori locali per farci conoscere le diverse realtà lavorative e magari creare opportunità di networking. Infine, chiederei al Comune di fare da ponte con le attività economiche del paese, cercando di capire quali sono le loro esigenze di personale e di promuovere l'inserimento dei giovani. Magari si potrebbero pensare a piccoli incentivi per le attività che assumono giovani del paese o a forme di collaborazione per progetti che coinvolgano le nuove generazioni. In sintesi, da giovane disoccupato del nostro paese, non cercherei solo un aiuto economico, ma soprattutto strumenti concreti per poter costruire il mio futuro qui, valorizzando le risorse del nostro territorio e creando nuove opportunità di lavoro che mi permettano di rimanere e contribuire alla crescita della nostra comunità."
Azzone: “Se fossi un giovane senza lavoro, chiederei innanzitutto che il Comune si facesse promotore di reali opportunità di occupazione. Mi aspetterei un’amministrazione capace di dialogare con le imprese, di attrarre investimenti, di favorire la nascita di nuove attività produttive e commerciali con politiche di incentivo e sgravi fiscali. Ma chiederei anche strumenti di formazione, orientamento e accompagnamento al lavoro. Non basta creare occasioni: bisogna mettere i giovani nella condizione di coglierle, con competenze aggiornate e supporto concreto”.
Di Flumeri: “Insediamento di attività produttive che valorizzino i prodotti della nostra terra, corsi di formazione professionali e nel contempo vorrei avere la possibilità di poter accedere alle opportunità di lavoro attraverso una collaborazione tra ente Comune, con funzioni intermediarie, lavoratore e imprese del nostro territorio”.
6-Se potesse cambiare una sola cosa nella mentalità dei cittadini, quale sarebbe?
Del Priore: “Se potessi cambiare una sola cosa nella mentalità dei cittadini del nostro paese, sceglierei senza esitazione di infondere un forte senso di partecipazione attiva e di corresponsabilità civica, che si traduca in un maggiore impegno nell'associazionismo e nelle varie attività volte alla crescita della nostra comunità. Troppo spesso, anche nei paesi più piccoli, si tende ad affidare esclusivamente all'amministrazione comunale il compito di risolvere i problemi e di promuovere il benessere collettivo. Certo, il Comune ha un ruolo fondamentale, ma credo fermamente che la vera forza di una comunità risieda nella capacità dei suoi cittadini di unirsi, di collaborare e di mettere a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze per il bene comune. Un maggiore coinvolgimento nell'associazionismo porterebbe benefici enormi al nostro paese. Le associazioni, di qualsiasi tipo esse siano (culturali, sportive, di volontariato, ricreative), rappresentano un motore vitale per la nostra comunità. Sono luoghi di aggregazione, di scambio di idee, di condivisione di passioni e di impegno concreto per affrontare diverse problematiche o per promuovere iniziative positive. Un tessuto associativo forte e vivace significa un paese più dinamico, più solidale e con una maggiore capacità di rispondere ai bisogni dei suoi abitanti. Allo stesso modo, mi piacerebbe vedere una mentalità più proattiva e orientata al contributo diretto alla crescita del paese. Un Comune sostenuto da cittadini attivi e partecipi è un Comune più forte, più consapevole delle reali esigenze della comunità e più efficace nel trovare soluzioni condivise. Il cambiamento che auspico è un passaggio da una mentalità di delega passiva a una di impegno attivo e di orgoglio civico. Vorrei vedere un paese in cui ogni cittadino si senta parte integrante del suo sviluppo, pronto a fare la propria parte per costruire insieme un futuro migliore per tutti”.
Azzone: “Non ritengo giusto voler cambiare la mentalità dei cittadini: ognuno ha la propria visione, le proprie esperienze, i propri valori. Piuttosto, credo che un buon amministratore debba impegnarsi a trovare linguaggi comuni, ad aprire spazi di dialogo, a stimolare una partecipazione più attiva alla vita del paese. Vorrei che si superasse la rassegnazione e si recuperasse un senso di comunità, dove ciascuno si senta parte di un progetto condiviso e responsabile del proprio territorio”.
Di Flumeri: “Una maggiore attenzione “alla cosa pubblica” contrappongo al c.d. chiacchiericcio un modello di “amministrazione partecipata”, non fare osservazioni o critiche senza essere informati, “rispetto della collettività””.
7-Per convincere una persona indecisa a votare per lei quali parole chiave sceglierebbe?
Del Priore: In un paese come il nostro, dove ci conosciamo tutti, è ancora più importante scegliere con cura a chi affidare la guida della nostra comunità. Le parole chiave che vorrei lasciare nella sua riflessione sono due: esperienza e concretezza. Quando parlo di esperienza qui, non mi riferisco solo agli anni passati nell’amministrazione locale, ma a una profonda conoscenza del nostro paese, delle sue dinamiche, delle sue tradizioni, delle sue piccole e grandi sfide. Conosco le esigenze delle nostre famiglie, le difficoltà delle nostre piccole attività, il valore del nostro tessuto sociale. Questa esperienza di vita, questo radicamento nella nostra comunità, mi ha permesso di capire cosa serve realmente al nostro paese per preservare la sua identità e per crescere in modo sostenibile. Non sono un volto nuovo che arriva con promesse generiche, ma una persona che conosce la nostra realtà, le sue specificità e le leve da azionare a livello locale per ottenere risultati tangibili. Ho già dimostrato, nel mio impegno passato, la capacità di tradurre le idee in azioni concrete per il bene del nostro paese. Accanto all'esperienza, metto al centro la concretezza. Credo che noi cittadini siamo persone pratiche, che vogliono vedere risultati tangibili. La mia azione amministrativa si fonderà su proposte chiare, realizzabili nel nostro contesto e con tempi definiti. Non mi perderò in progetti faraonici o in promesse irrealistiche per un paese come il nostro, ma mi concentrerò su interventi mirati che possano migliorare la vita quotidiana di tutti: dalla cura del nostro ambiente alla valorizzazione delle nostre tradizioni, dal sostegno alle nostre piccole imprese al miglioramento dei servizi essenziali. Ogni mia proposta sarà pensata tenendo conto delle nostre risorse e delle nostre reali possibilità, con obiettivi chiari e misurabili.
Azzone:” Prima di tutto, inviterei ogni cittadino ad andare a votare. Partecipare è un diritto ma anche un dovere civico: non possiamo lasciare che siano gli altri a decidere per noi. Per convincere un indeciso, userei la parola “fiducia”. Fiducia nella mia esperienza, maturata sul campo. Fiducia nella mia competenza, costruita con anni di impegno. Fiducia nella mia trasparenza e disponibilità, che chi mi conosce ha già potuto toccare con mano. Non prometto miracoli, ma un lavoro costante, serio e condiviso, nell’interesse di tutti”.
Di Flumeri: “Legalità, uguaglianza, tutela della salute e lavoro”.
8-In una sola frase, che Sindaco vuole essere?
Del Priore: “Vorrei essere il 'sindaco di tutti' per Castelluccio dei Sauri. Per me significa incarnare una leadership che abbraccia ogni singolo abitante della nostra comunità. In un paese come il nostro, dove spesso ci conosciamo tutti, il mio impegno è quello di essere il punto di riferimento e il garante del benessere di ognuno. Le decisioni che prenderemo dovranno tener conto delle esigenze di tutte le fasce d'età e delle diverse realtà del nostro paese. Penso ai giovani che cercano opportunità, agli anziani che necessitano di sostegno, alle famiglie, alle nostre attività che rappresentano il cuore pulsante della nostra economia. Le politiche dovranno essere pensate su misura per Castelluccio dei Sauri, valorizzando le nostre peculiarità. Voglio essere il sindaco che si prende cura di ogni abitante di Castelluccio dei Sauri, che ascolta le sue esigenze, che lavora con concretezza per il bene comune e che unisce la nostra comunità in un progetto condiviso. Il mio impegno è quello di essere un sindaco vicino a tutti, pronto a dare il suo contributo per far crescere il nostro amato paese."
Azzone: “Voglio essere un Sindaco vicino alla sua gente, che ascolta, comprende e agisce con senso di responsabilità, guidato da valori chiari e da una visione del paese come grande famiglia da curare e far crescere insieme”.
Di Flumeri: “Sindaco per la gente, con la gente e pronto all’ascolto.”
9-Le prime cose concrete dei primi 100 giorni
Del Priore: “Nei miei primi 100 giorni come Sindaco di Castelluccio dei Sauri, mi concentrerei su azioni concrete e visibili che possano dare subito un segnale di cambiamento e rispondere alle esigenze più immediate della nostra comunità. Le mie priorità sarebbero: un piano straordinario per il decoro urbano e la pulizia del paese; ottimizzazione della raccolta differenziata avviando una revisione e un miglioramento del sistema di raccolta differenziata, con l'obiettivo di aumentare le percentuali di riciclo e ridurre l'impatto ambientale del nostro paese. Migliore organizzazione e utilizzo delle strutture pubbliche esistenti con l'obiettivo di ottimizzarne l'utilizzo, rendendoli più accessibili, funzionali e rispondenti alle esigenze delle diverse fasce della popolazione. Parallelamente alle azioni immediate, darei il via all'analisi e alla progettazione di interventi strategici per il futuro del nostro paese come il Piano Regolatore.”
Azzone: “Nei primi 100 giorni darò priorità ad azioni tangibili. Ripristineremo gli impianti sportivi e il Parco Giochi per restituire ai ragazzi spazi sicuri e inclusivi. Avvieremo un confronto strutturato con le associazioni culturali, sportive e con i commercianti per organizzare eventi che rendano Castelluccio vivo e attrattivo già a partire dall’estate. E soprattutto faremo una verifica approfondita di tutti i progetti già avviati, per accelerarne la realizzazione e non disperdere risorse e opportunità. Sarà un inizio operativo, concreto e trasparente.”
Di Flumeri: “Rispristino e potenziamento delle strutture sportive. Potenziamento della struttura comunale attraverso procedure di reclutamento e formazione del personale in servizio. Sviluppo del PUG (piano urbanistico generale) e della zona produttiva. Risoluzione della questione relativa ai canoni dovuti da chi possiede terreni gravati dai c.d. “livelli”, attraverso l’adozione di un regolamento comunale che tenga conto delle difficoltà e del disagio che il nostro territorio vive in modo da prevedere un abbattimento e/o una riduzione dei canoni.”
10- Come immagina Castelluccio fra 5 anni?
Del Priore: “Immagino Castelluccio dei Sauri tra 5 anni come un paese che ha saputo coniugare la ricchezza della sua storia e delle sue tradizioni con uno slancio verso la modernità e la capacità di affrontare le sfide del futuro. Non un cambiamento radicale che ne snaturi l'identità, ma un'evoluzione consapevole e mirata a migliorare la qualità della vita di tutti i suoi abitanti e a renderlo un luogo ancora più attrattivo e dinamico. Tra 5 anni vedo un Castelluccio dei Sauri che ha saputo evolvere con intelligenza, sfruttando le opportunità offerte dalla modernità per migliorare la vita dei suoi cittadini, rimanendo però fedele alla sua anima e pronto ad affrontare le sfide che il futuro ci riserva, forte di una comunità unita e consapevole del proprio valore. Mi auguro che i prossimi cinque anni siano un periodo di rilancio e di sviluppo per Castelluccio dei Sauri, costruito insieme a un movimento civico sempre più inclusivo. Il mio obiettivo finale è poter passare il testimone a una leadership competente e dedita al bene comune".
Azzone: “Vedo un paese che ha riscoperto la sua identità e il suo orgoglio. Una Castelluccio Futura vivibile, ordinata, accogliente, dove ogni cittadino si sente parte attiva della comunità. Un paese che offre servizi efficienti, che valorizza il suo patrimonio e crea opportunità per i giovani, così da non dover più lasciare il proprio paese per costruirsi un futuro. Un paese dove il benessere non è uno slogan, ma una realtà fatta di lavoro, cultura, socialità e qualità della vita”.
Di Flumeri: “Essendo venuto meno negli anni quel concetto di amministrazione partecipata e soprattutto quello di “tutela ambientale preventiva”, non immagino nulla di positivo. Al contrario l’interesse attivo e partecipato dei nostri cittadini, agli atti e ai fatti posti o che potrebbero essere posti in essere dai nostri amministratori, porterebbe ad una limitazione o addirittura alla eliminazione di provvedimenti non conformi alle regole e soprattutto agli interessi reali della nostra comunità. In questo caso immagino un paese che cresce.”
Questi tre uomini si presentano alla comunità, ognuno con la propria storia, le proprie promesse e una visione per il futuro di questo amato paese. Ora spetta ai cittadini di Castelluccio dei Sauri ascoltare attentamente queste voci, valutare le proposte e scegliere chi saprà interpretare al meglio i desideri della comunità e guidarla verso il futuro immaginato: un paese che cresce nel rispetto delle proprie radici, che offre opportunità ai giovani e che si prende cura del benessere di tutti. La risposta arriverà dalle urne, sigillando il destino amministrativo di Castelluccio per i prossimi cinque anni.


